domenica 1 dicembre 2013

Persepolis


Prima di cominciare, mi scuso umilmente per essere scomparsa per più di un mese: la tecnologia non è proprio benvoluta a casa mia. E dire che mi ero promessa di scrivere un post a settimana.
Che dire, sono una ragazza coerente.
Detto questo, parliamo un po' di "Persepolis" : film uscito nel 2007 e diretto da Vincent Paronnaud e Marjane Satrapi, nonché autrice della graphic novel autobiografica da cui è tratto il film.
Come "Moonrise Kingdom", neppure questa perla del cinema ha riscosso grande successo in Italia: ma se non fosse semi-sconosciuta, non si tratterebbe di una perla rara, giusto?

Genere
Si tratta di un film d'animazione che, tra l'altro, fu candidato al premio Oscar: personalmente, lo definirei un "cartone per adulti", perché nonostante la grafica, semplice ed essenziale, ricordi lo stile dei disegni che tutti abbiamo fatto in epoca infantile, tratta tematiche molto forti. In primis, nel corso del film, si assiste al passaggio della protagonista dall'infanzia, all'adolescenza, all'età adulta in un contesto sociale e politico estremamente difficile e che, come tutti noi, affronta ed ha a che fare con situazioni più o meno piacevoli: la morte di un parente vicino, il primo amore ( che si rivela poi, come la maggior parte delle volte accade, una delusione), la separazione dalla famiglia, nuove amicizie, nuovo ambiente, nuovi amori.
Insomma, "Persepolis" riesce ad abbracciare un'incredibile molteplicità di tematiche: dalle più divertenti ( come può essere lo sviluppo improvviso del corpo in fase adolescenziale) alle più drammatiche e toccanti, dovute principalmente dalla guerra.
Inoltre la protagonista, nonchè Marjan Satrapi, è un personaggio favoloso: adoro le sue battute, schiaccianti e piene di sarcasmo, il suo modo di parlare, di descrivere ciò che accade, di vivere e fare esperienza. Per darvi un'idea, vi riporto qualche battuta: 

"In pochi mesi la ragazzina che ero diventò una giovane donna. Fu un periodo di bruttezza eternamente rinnovata!"

" Ero sopravvissuta a una rivoluzione, a una guerra e una banale storia di amore mi aveva atterrito."


E' incredibile la capacità che questo film abbia di strapparmi un sorriso ogni volta che lo guardo, per quanto possa essere giù di morale (è anche vero che alla fine trattengo a stento le lacrime).

Trama 
 Ho detto che la protagonista vive in un periodo estremamente difficile dal punto di vista sociale e politico, ma non ho specificato né dove, né quando, né perché: la storia si apre con una Marjane ormai ventiduenne che all'aeroporto, dopo aver indossato il velo, si scopre incapace di salire sull'aereo per Teheran. Il motivo di tale disagio si rivela, tra una sigaretta e l'altra, quando inizia un flashback che ripercorre la sua breve, ma intensa vita. Viene quindi mostrata una Marjane bambina, caratterizzata dalla sua allegria ed energia, che cresce in Iran nella seconda metà degli anni '70, sotto la dittatura dello Scià, all'interno di una famiglia appartenente alla classe borghese che aspetta con ansia il giorno della caduta della dittatura, per ottenere la tanto desiderata libertà.
In seguito alla sua caduta, una serie di avvenimenti stravolgono sempre più la vita della protagonista, che all'improvviso si trova catapultata in un mondo ostile e crudele, inadatto ad una giovane ragazza.
Come sempre, per sapere come va a finire guardatevi (o meglio, godetevi) il film!

P.S. Un consiglio: fate particolarmente attenzione al rapporto che c'è tra Marjane e sua nonna, veramente particolare e caratterizzato da un affetto sincero. Detto questo, alla prossima recensione (spero vivamente che stavolta non passi un ulteriore mese di silenzio).


A chi interessasse, ecco il trailer!